Una marcia lunga e fatta di notte, attraverso i deserti dell’egoismo

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Quel bambino era un re, ma un re senza alloggio; e quelli vennero lo stesso, camminando sotto il lume delle costellazioni, avendo per guida una stella. Questo รจ il miracolo del Cristo.

Che schioda la gente dai posti fissi, sconficca i cuori dagli interessi che pietrificano, spinge oltre il sacro recinto, per rimettere in circolazione uomini e cose nella ricerca dellโ€™unitร  e sotto la spinta dellโ€™universalitร : e cosรฌ alla sua culla approdano dโ€™ogni plaga profeti, ebrei e filosofi greci, arte e letteratura, speculazione e costumi, spogliandosi lungo il tragitto di quel che avevano di particolarmente idolatrico e cioรจ di erroneo, di antirazionale, e disumano. E tutto si va a raccogliere intorno a Cristo, che รจ la ragione totale.

I Magi portavano dai recessi dellโ€™Arabia e della Mesopotamia tesori e profumi: affetti ed effetti. Lโ€™amore li tirava fuori della lontananza per avvicinarli al Cristo, che era il gran povero ed รจ sempre presente nei poveri. Questa marcia dei Magi simboleggia cosรฌ lo sforzo per avvicinarsi da tutte le lontananze, per salire da tutte le bassure, per arrivare con lโ€™offerta dei cuori e quella dei beni materiali, attraverso i deserti dellโ€™egoismo, allโ€™unitร  con Dio: โ€œche Dio si fece uomo affinchรจ lโ€™uomo si facesse Dioโ€ come ebbe a dire S. Agostino: lโ€™uno discese perchรฉ lโ€™altro ascendesse. Ma รจ una marcia lunga, e fatta di notte, tra insidie e triboli. La veritร  non si acquista senza fatica; Dio รจ un premio donato a chi faticosamente cerca: ma chi cerca trova.

Igino Giordani, La Via, 1950

 

 

Pubblicato il: 18/12/2015Categorie: Giordani scrittore

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