• Sotto la croce

    Sotto la croce, Maria risultò nettamente la donna del popolo che tiene le parti di Dio.
    Di lei davvero si può dire, in certo senso, che Dio ebbe bisogno di lei, come per nascere così per morire.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Stabat

    Ella stabat: stava in piedi. Ritta, contro la tempesta, in quell’ora decisiva, non stettero che Maria e la croce: i due sostegni al Redentore morente!
    Allora la Madre Vergine si levò regina dell’universo, in maestà e bellezza, contro il buio e la morte.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Quel nome

    Dire quel nome, Maria, in ogni circostanza e ambiente è penetrare di colpo in un’atmosfera
    di divino; è accendere una stella nella notte; aprire una sorgiva di poesia in una plaga tecnologica; far fiorire di gigli una palude.
    È un restituire il calore della famiglia in un campo di lavori forzati.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • L’assunzione

    L’assunzione! Il mistero di Dio che s’umiliava nel mistero di Maria si capovolse nel mistero di Maria che viene innalzata a Regina del Cielo dalla gratitudine del Figlio.

  • L’apertura della casa del Padre

    Maria parla della sola parola di Dio, essa è ricca della sola sapienza di Dio, essa è grande della sola grandezza di Dio. La sua Assunzione è stata l’apertura della casa del Padre alla folla dei figli.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • La guida di Maria

    La vita come preghiera: il lavoro come liturgia: l’esistenza come ritorno a Dio, per la guida di Maria.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Giardino di primavera

    Giardino di primavera, aria di prima mattina, cielo terso, come rivestimento mattinale
    della maestà di Dio; questo sei, Maria, poesia nostra, amore nostro, che ci innamori dell’Eternità.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • La santità di Maria

    La santità di Maria è il modello della nostra santificazione: il modello più semplice, più casalingo,
    adatto a tutti, in tutte le condizioni.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Portare il sacro per strada

    Abbiamo separato nell’uomo-Dio, Dio dall’uomo, abbiamo nullificato l’incarnazione. Si tratta oggi di reincarnare il cristianesimo nella vita di ogni giorno, nella vita nostra e nella vita degli altri. Ma oggi invece si tratta di andare nel mondo. Oggi si tratta di prendere il sacro dai monasteri e portarlo per istrada, portarlo nelle fabbriche, metterlo a circolare per la vita di ogni giorno, metterlo nelle automobili, farlo circolare sugli aeroplani, metterlo a circolare nella vita di ogni momento. Per consacrare il mondo ci vuole che noi stiamo nel mondo da consacrati, essere nel mondo senza essere del mondo.

    Igino Giordani, ai focolarini sposati, Rocca di Papa, 8 dicembre 1961 (in AGMF, AIG II, 6,3, p.1)
  • Senza paura

    Maria c’insegna a valorizzare l’attimo, la monotonia, la fatica; e ci fa vedere che non siamo soli.
    Con noi è Dio, l’onnipotenza. Maria ama: ed è libera.
    Ama in Dio, per Iddio: e perciò non ha paure: è libera dalla paura.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Il senso della vita

    Maria ci educa a riattingere di continuo l’alimento dello spirito alla fonte della vita: in Dio. Seguendo Maria si restituisce all’esistenza un valore, un senso e uno scopo.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Il mondo: la casa di Maria

    A imitazione di lei, si può – si deve – rinunziare al mondo, stando nel mondo; o – che fa lo stesso – si può, si deve, trasformare il mondo in casa di Maria.
    Allora ogni ufficio e officina si tramuta in casa di Gesù, per vivere, tra carte e muffe, strilli e strepiti, con lui, sempre con lui.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • 27 maggio 1978

    Stamane m’è parso d’essermi avvicinato a Dio. Mai, credo, l’avevo sentito più vicino. La mia gioia è stata, ed è, grandissima. Sento d’aver trovato l’accesso libero per andare a Lui; e mio proposito è di non più allontanarmi. Ho vinto, per la grazia di Dio, gl’impedimenti che mi tenevano aggrappato alla terra. Ora sono in terra e abito in cielo (la mia ambizione è immane, ma la misericordia di Lui è maggiore. Lo amo tanto). Non m’intralciano più gli impulsi di vanità, di preferenze nelle amicizie. Vado direttamente a Dio, scartando questi cenci. Possono gli uomini tradirmi, calunniarmi, uccidermi: ma ho Dio; e amo loro, senza dipender da loro. Sono di Dio. Non mi serve altro

    (Igino Giordani, Diario di fuoco)
  • Azione e contemplazione

    Maria è l’azione e la contemplazione. Entra nella storia come un’orante, ma poi va a Betlemme, in Egitto, si sottrae ad Archelao, affronta il calvario, partecipa e anticipa la vita della Chiesa militante.

    (Igino Giordani, Una stella accesa nella notte)
  • Si può salire a Dio

    Maria, per farsi tutta a tutti, tradusse in materia prima della santità le vicende della vita di tutti i giorni, mostrando che si può salire a Dio senza uscire dall’ambito d’una esistenza comune.