estate 1949 – estate 2023

Il 16 luglio è giorno solenne per il Movimento dei Focolari. Si ricorda il “Patto del 1949″ tra Chiara Lubich e Igino Giordani che fu all’origine di un periodo intensissimo di particolari illuminazioni.

In Storia del Movimento dei Focolari, Igino Giordani descrive quell’estate, partendo dalla baita di Tonadico ereditata da una di loro, Lia Brunet, dove le focolarine si recarono quell’anno «a riposare fisicamente, dopo i lavori, per i poveri e per sé, durante l’anno». Ne riportiamo un passaggio significativo.

“Andrò per il mondo cercandoLo”

«La baita era composta d’un fienile superiore, a cui s’accedeva con una scala a pioli dal piano terra, composto di una stanza con piccola cucina. Sopra si sistemarono alcune brande e un armadio tirato su con una carrucola: e fu il loro dormitorio.

Foco andò all’albergo Orsinger ed ebbe occasione di parlare alla sala dei Cappuccini.

Nella loro chiesa egli bramò legarsi “corto” con un voto d’obbedienza il quale però a Chiara non apparve conforme agli usi del Focolare. Propose piuttosto un patto d’unità, nel senso che alla prossima Comunione eucaristica sul nulla delle anime Gesù in lei patteggiasse con Gesù in lui. La mattina, alla Messa, nel comunicarsi, i due fecero patteggiare Gesù con Gesù.

Fu per lei l’inizio d’una serie di illuminazioni.

Quel clima di paradiso sulle coste delle Dolomiti fu troncato così. Chiara ormai non viveva che di quella realtà, raccolta sotto il nome di Paradiso; e le pareva che per sé e per tutti quella fosse la sola vita, la vera vita. In quel suo raccogliersi di tutti gli ideali e prospettive nel Paradiso, la colse Foco, risalendo, per l’ultima volta, quell’anno, in settembre, a Tonadico. Egli la trovò così assorta in Dio, così raccolta nella sua vita interiore, che si spaventò per la sua salute.

Si spaventò. E un pensiero gli venne. Una sera, nel tornare dal bosco di conifere, lungo la strada male rischiarata, in compagnia delle focolarine, si fece coraggio e le disse: “Chiara, scusa se ti parlo come uno che non sa distaccarsi dalla terra. Tu hai una famiglia, una famiglia che ha da fare sulla terra, penando e lottando, per la gloria di Dio.

Non puoi abbandonarla. Non ci hai insegnato, quale supremo amore, Gesù Abbandonato? ora, per Lui e con Lui, abbandona Dio per Iddio, il Paradiso per la terra, dove puoi avviare tante anime al cielo. Lascia gli angeli e torna con noi uomini; per amore di Gesù Abbandonato”.

Chiara ascoltò con serietà. E, poiché era sempre pronta a sacrificarsi per il fratello, pur angosciata, scoppiò a piangere, e gemé: “Devo dunque abbandonare il Paradiso?”

“Sì, Chiara: questo ti chiedono i tuoi figli in terra.”

Ella si ritirò in camera; e, sola con Dio, vergò quella dichiarazione d’amore, che è un po’ la magna-charta dei focolarini, la quintessenza della loro spiritualità:

“20 9 – 1949

Ho un solo sposo sulla terra: Gesù Abbandonato;

non ho altro Dio fuori di Lui.

In Lui è tutto il Paradiso colla Trinità e tutta la terra coll’Umanità.

Perciò il suo è mio e null’altro.

E, Suo è il Dolore universale e quindi mio.

Andrò pel mondo cercandoLo in ogni attimo della mia vita.

Ciò che mi fa male è mio.

Mio il dolore che mi sfiora nel presente.

Mio il dolore delle anime accanto (è quello il mio Gesù).

Mio tutto ciò che non è pace, gaudio, bello, amabile, sereno…

in una parola: ciò che non è Paradiso. Perché anch’io ho il mio Paradiso ma è quello nel cuore dello Sposo mio. Non ne conosco altri.

Così per gli anni che mi rimangono: assetata di dolori, di angosce, di disperazioni, di malinconie, di distacchi, di esilio, di abbandoni, di strazi, di… tutto ciò che è Lui e Lui è il Peccato, l’Inferno.

Così prosciugherò l’acqua della tribolazione in molti cuori vicini e – per la comunione collo Sposo mio onnipotente – lontani.

Passerò come Fuoco che consuma ciò che ha da cadere e lascia in piedi solo la Verità.

Ma occorre esser come Lui: esser Lui nel momento presente della vita.»

E, detto fatto, dal mattino seguente ella tornò a gittarsi ad amare il prossimo (una frase anche questa caratteristica del Movimento) servendo uno per uno, con distacco e disinteresse.”

(Igino Giordani, Storia del Movimento dei focolari, Vol. II, p. 35, (in AGMF. AIG))

Alla Scuola gen di Montet l’audio di Igino Giordani mentre racconta questo passaggio è stato trasformato in un piccolo video (Igino Giordani al Congresso Gen2 femminile, Rocca di Papa, 15 gennaio 1977 – (da registrazione audio in AGMF-AIG)): https://drive.google.com/file/d/1fnWjh7kfPf6yTCrtawF2fwxtLMmHR-93/view?usp=sharing

Pubblicato il: 15/07/2023Categorie: Giordani scrittore, iniziative, News

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