Se due sposi si amano

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L’uomo e la donna, per le nozze, non sono più due, ma uno. Dividersi, dopo una tale unificazione, vuol dire uccidersi, svenandosi. E’ la morte.

Perché l’unione coniugale si conservi, non c’è altra corrente coesiva che l’amore: ma un amore che viene dall’amore di Dio, superiore alle vicende della natura e agli umori degli uomini.

Se guardo alla mia vita, posso dire che il matrimonio riesce nella misura in cui realizza questo amore. Il suo valore sta prima di tutto in questo, e non nei titoli bancari, nel benessere, nel successo, e neppure nell’aspetto prestante e gradevole. Diventa tomba dell’amore quando, esaurite le attrazioni fisiche scambiate per amore, viene meno lo spirito che lo vivifica.

Volersi ogni giorno più bene, non far caso ai difetti, non far caso ai torti, perdonare sempre, tornare sempre ad amarsi… Allora la vita diventa una gioia. Mentre l’indifferenza, l’egoismo, a che servono? Servono a creare l’inferno in terra.

Due sposi che perdono tempo a non amarsi, sono due creature che perdono tempo a morire.

Se invece si amano, Dio passa tra di loro.

Ecco come la casa diventa una casa di felicità, pur in mezzo alle prove più grandi.

Igino Giordani

 

(tratto da «Noi», supplemento di Avvenire, settembre 2006)

 

Pubblicato il: 06/08/2015Categorie: Giordani scrittore

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