IMMACOLATA

Immacolata particolare

Dinanzi al miracolo di Maria, che mette al mondo colui, dal quale ella era stata messa al mondo, la Chiesa non finisce di esclamare: «O santa e imma­colata verginità; con quali lodi io possa esaltarti, non so: perché colui che i cieli non potevano contenere, tu lo portasti nel tuo seno».

L’epoca moderna, la quale, nella storia del cri­stianesimo, appare la più carica di colpe, ha, per rea­zione, rivalutato in modo nuovo il privilegio della Madre di Dio, concepita senza macchia: immacolata, e vissuta senza colpa: colei che ha perciò ottenuto la vita totale, la vera; tesoro senza pari da lei offerto al Padre, in olocausto, per il bene dell’umanità, al quale era diretta l’esistenza del Figlio.

La nascita di Gesù fu possibile perché Maria era stata concepita e generata senza macchia. Non poteva Maria trasmettere sangue purissimo al Figlio, — quel sangue da cui la redenzione sarebbe venuta, — se non fosse stato purissimo anche il sangue suo di madre.

L’evento religioso più insigne del seco­lo XIX fu l’apparizione dell’Immacolata; altro aspetto di quel paradosso, che è agli occhi del mondo Maria: celebrata per la sua purezza nel secolo che vide pro­rompere tanta letteratura lasciva.

La vicenda di Lourdes riproduce i tratti dei mag­giori eventi cristiani: che tutto quel movimento di masse attorno a una grotta montana fu provocato da una ragazza ignara e ignota, mentre l’empito della devozione verso la Vergine, contemplata nell’immmacolatezza del suo concepimento, significò una reazione della purezza, della povertà e della semplicità contro l’invadenza mortifera della lussuria, dell’odio di classe e dello scetticismo.

«La Vergine immacolata, — rilevò Pio XII, — giammai sfiorata dal peccato, si manifesta ad una fan­ciulla innocente, in una società che non ha affatto coscienza dei mali che la divorano; che copre le sue miserie e le sue ingiustizie con apparenze di prospe­rità, di splendore e spensieratezza».

La lezione vale anche per i singoli. Attraverso rinunzie e penitenze, a tutti è dato, come a quella «fan­ciulla innocente», di accogliere nello spirito l’Immacolata, concorrendo a orientare il cuore verso la san­tità, nel ripudio di quel processo d’intossicazione, in cui si affonda con la colpa.

Le apparizioni di Lourdes hanno stampato sull’èra contemporanea l’impronta del dogma: un solco rovente sulla carne della nostra generazione. Lo sappia o no, essa si esprime con le parole di Péguy: «Tutte le que­stioni spirituali, eterne e carnali, gravitano attorno a un punto centrale, a cui non finisco di pensare, e che è la chiave di volta di tutta la mia religione. Questo punto è l’Immacolata Concezione». Difatti la reden­zione comincia lì: li s’inserisce il divino nell’umano.

Le apparizioni posteriori non hanno fatto che con­fermare il messaggio di purezza e di penitenza dato alla grotta di Massabielle. Cosi a Fatima e altrove. A Fatima è esplosa la tragedia del materialismo, che recideva di nuovo l’umano dal divino. E ancora la Vergine, riapparsa a fanciulli innocenti, alla aliena­zione satanica ha opposto la consacrazione verginale.

Sotto tali inviti amorosi e dolorosi, si approfon­disce la coscienza mariale che risponde a una esube­ranza nuova dell’azione di Maria nella Chiesa, da cui proviene un graduale, ma profondo rivolgimento nella società. Esso è compiuto nello stile della Vergine, col metro della maternità, e cioè nel silenzio, partendo dall’intimità; donde una più sicura efficacia.

È sintomatica questa ricerca e questa esaltazione dell’immacolatezza di Maria nel secolo in cui furo­reggiava l’immoralità letteraria, artistica, con l’amoralità ideologica, tecnologica e politica. Tanto più che si riferisce a un privilegio unico, riserbato a una sola creatura.

«È immacolato dinanzi a Dio — asserì Pio XII — chiunque compie con fedeltà e senza debolezza gli obblighi del proprio stato. Dio non chiama tutti i suoi figli allo stato di perfezione, ma invita ciascuno di essi alla perfezione del suo stato».

(Igino Giordani, Maria modello perfetto, Città Nuova, Roma, 2001, pp.33-38)

 

Pubblicato il: 03/12/2014Categorie: Giordani scrittore

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