16 luglio 1949

tonadico

Sono passati 66 anni da quel 16 luglio 1949, che vogliamo ricordare oggi attraverso le parole di Igino Giordani. Un momento storico nella vita di Chiara Lubich e per tutto il Movimento dei Focolari. Da non dimenticare. E  rivivere.

L’amore a Dio era scortato dall’amore alla natura, figlia di Dio. Chiara amava condurre su per le giogaie alpine le sue pope. Pur gracile e inferma spesso, saltava agile e saliva rapida sì che era difficile tenerle dietro.

“Tu devi aver vinto più di un campionato podistico!” le diceva Foco, il quale, al par dei più, non sempre riusciva a tenerle dietro. Sì che pareva arduo seguirla, con una gamba frantumata in guerra, nelle corse podistiche quasi quanto nelle ascensioni mistiche.

Tra gioghi, all’ombra delle conifere, sotto rocce, possibilmente presso icone o santuari, ella parlava di Dio, della vergine, della vita soprannaturale, la soprannatura era la sua natura. Conviveva sempre col Signore: effetto della carità, di cui era, molecola su molecola, edificata. E allora quelle foreste si trasfiguravano in cattedrali, quelle cime parevano picchi di città sante, fiori ed erbe si coloravano della presenza di angeli e di santi: tutto si animava di Dio. Cadevano le barriere della carne. Si apriva il Paradiso. E appunto in quell’estate, a Tonadico, Chiara vide e descrisse il Paradiso. A Tonadico ci fu allora la prima… Mariapoli, che non era Mariapoli.

Era che la Lia aveva ereditato a Tonadico di Primiero una baita, e Chiara e le pope decisero d’andarvi per riposare l’estate.

La baita era composta di un fienile superiore, a cui si accedeva su una scala  a pioli dal piano terra, composto di una stanza con piccola cucina. Lì si sistemarono alcune brande e un armadio tirato con una carrucola. Foco andò all’albergo Orsinger ed ebbe occasione di parlare alla sala dei Cappuccini.chiara con popi

Nella loro chiesa egli bramò legarsi corto con un voto di obbedienza, il quale però a Chiara non parve conforme all’Ideale. Propose piuttosto che alla comunione sul nulla dell’anima Gesù patteggiasse unità tra le persone: e questo patto di unità, in Gesù, da Gesù fu realizzato. “Sull’altare dell’Io sacrificato – disse Chiara – Gesù Eucarestia patteggiò con Gesù Eucarestia”. Chiara rimasta  in chiesa, invocò: “Padre”; e quella parola in lei, fatta uno con Gesù, parve  sillabata dallo Spirito Santo. Capì allora che la religione stava in Gesù, fratello, che porta al Padre; e si trovò come rapita in una voragine di sole: ebbe l’impressione  di trovarsi nel seno del Padre, perché due raggi si erano incontrati nell’annullamento totale di sé; in quell’unità di due anime, venne palesandosi l’anima in cui erano comprese tutte le anime del Focolare. Si sentì beata quasi non si potesse sprofondare più giù; prima narrò, su un sedile di pietra dietro al Chiesa, la sua visione a Foco; poi corse tra le pope a confidarsi. Si iniziava in lei, quel che chiamerà “Paradiso”.

(Igino Giordani, Storia di Light, inedito)

 

Pubblicato il: 30/06/2015Categorie: Giordani scrittoretag =

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