Igino Giordani scrittore

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Tra gli scrittori del giovane cattolicesimo italiano, in cui i temperamenti sono assai vari, egli occupa un posto particolare. Giordani più ancora che polemista è apologista. Se combatte e se denuncia, è per affermare. Il pensiero puro lo interessa poco: ciò che lo appassiona è l’atto e particolarmente l’atto di apostolato, che è maggiore. Igino Giordani esamina il cristianesimo come una vera rivoluzione che s’è prodotta, storicamente, in un dato tempo e in un dato ambiente, ma che, eternamente, si rinnova in mezzo a noi. Come c’è stato bisogno della testimonianza del sangue, quello del Golgota, e quello versato nei circhi, per impiantare la fede nuova, così occorrerà forse che i cristiani siano perseguitati e soffrano, come già avviene in alcune parti del mondo, perché la sofferenza è il loro compito, affinché il regno di Dio venga. La rivoluzione della croce è più che mai necessaria, il primo terreno sul quale occorre operarla è in noi.

Ed è ciò che fa l’interesse dell’opera di Giordani: il fervore e l’autenticità dell’appello a un cristianesimo completamente svincolato da tutto ciò che ha potuto, qualche tempo, parer comprometterlo. Da un capo all’altro di tutti i suoi libri, si riscontra la medesima ispirazione profonda. Giordani conosce meglio di chiunque il pericolo di una rottura che non diventi subito anche costruzione; il cristianesimo abbatte un mondo antico il quale non chiedeva che di crollare; ma fa di più: suscita, in ciascuno dei suoi fedeli, e fra gli uomini e le nazioni, un mondo nuovo.

 

Daniel Rops, accademico di Francia, da uno scritto del 1938

Pubblicato il: 15/02/2010Categorie: Dicono di Lui

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