Giordani e le beatitudini

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Qualcuno ha detto che se su tutti i punti della terra il Vangelo scomparisse, il cristiano dovrebbe essere tale che, chi lo vede vivere, potrebbe riscrivere il Vangelo.

Ebbene Giordani è stato uno di questi cristiani.  Quand’egli se ne partì da questa vita, il giorno che ci vide tutti raccolti attorno a lui per l’ultimo saluto – vennero migliaia di persone da ogni parte del mondo – nella Messa venne letta quella tipica pagina del Vangelo che sono le beatitudini. 

Ebbene: quanti lo avevano conosciuto a fondo erano concordi nel costatare e nell’affermare che egli le aveva vissute tutte.

Era stato infatti un “puro di cuore” in maniera eccezionale.  Fu questa purezza che gli fece definire l’essenza terrena dell’uomo, perché sempre seguita dall’amore provvidenziale di Dio, un’avventura divina.

Fu questa purezza di cuore che gli affinò i sentimenti più sacri e glieli potenziò.  Aveva un tenerissimo amore per la sua sposa.  E commoveva ed impressionava l’intensità dell’affetto verso i suoi quattro figlioli, come per i suoi nipoti sì da mostrarsi un padre e un nonno perfetto.

E’ stato un “povero in spirito” per il distacco completo non solo da tutto ciò che possedeva, ma soprattutto da tutto ciò che era.

Il suo cuore era carico di “misericordia”: vicino a lui anche il più miserabile peccatore si sentiva perdonato ed il più indigente si sentiva re.

E’ stato sempre un “operatore di pace”, come documenta anche la sua storia di uomo politico.

E’ arrivato a possedere tale “mitezza” da far capire come il Vangelo dica che chi ha questa virtù possiede la terra: egli con la più raffinata gentilezza, con quel suo nobile modo di trattare, con quelle parole tutte sue, conquistava quanti avvicinava perché chiunque si sentiva a suo agio, considerato con dignità.  I giovani stabilivano con lui un rapporto da pari a pari e non era raro sentire affermare che, soprattutto negli ultimi tempi, irradiava dalla sua persona qualcosa di soprannaturale».

 

Chiara Lubich (Stralci dal discorso in occasione del Premio Igino Giordani, Tivoli, 28 settembre 1984)

Pubblicato il: 08/01/2008Categorie: Dicono di Lui

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