Economia dell’amore
Ripubblichiamo alcuni passaggi da «La società cristiana» di Igino Giordani: opera scritta nel 1942 di straordinaria attualità. Il volume è stato recentemente ristampato nella collana “Opere Vive” di Città Nuova editrice.
Le soluzioni cristiane dei dissidi sociali sono semplici e si riportano tutte a un principio: l’amore. Sta qui la chiave di volta del sistema sociale dell’ Evangelo.
L’economia cristiana, da cielo a terra, è un’economia dell’amore, detto grecamente carità. Dio è amore; ha creato il mondo per amore; ha inviato il Figlio a salvarlo per amore; e il messaggio suo addotto dal Figlio agli uomini è un annunzio dell’amore; e questo caratterizza la nuova civiltà, rampollata dall’Evangelo. Si può dire che la civiltà cristiana si distingue da questo segno: l’amore.
L’amore è, primamente, una virtù naturale, insita nell’uomo, e quindi presente alla coscienza razionale di tutta l’umanità, anche se pagana. Il cristianesimo l’ha integrata in valore soprannaturale, e ne ha fatto una virtù teologale.
Non si regge una società senza giustizia; pure, per la società vale ancora di più la carità, che supera la giustizia senza annullarla. Con la giustizia diamo ad altri ciò che è loro; con la carità ad essi diamo anche quello che è nostro. È quindi non solo un ristabilimento dell’equilibrio preesistente o presupposto, ma un accrescimento e miglioramento di esso, verso un’equità a cui il diritto non arriva.
Perciò mentre la giustizia fu rappresentata con le bilance in mano e la benda agli occhi, la carità ha invece gli occhi bene aperti per vedere anche dove lo sguardo dei distratti e dei felici non arriva; e non sta a misurare quello che dà, e offre a piene mani, senza ragionar troppo sui meriti della persona – del fratello – a cui dà. Nell’atto pratico, s’è già detto, questa carità è un servizio.
Questo servizio – questo prodigarsi per i fratelli, questo trasferire loro la nostra fortuna, le nostre forze e il nostro sangue, sì da far della nostra vita la loro vita – al solito, nella identificazione cristiana, è un servizio reso, attraverso i fratelli, a Cristo stesso; e – per la reversibilità del corpo mistico – un servizio, il più vero, il più cospicuo, reso a noi stessi. Facciamo i nostri interessi facendo gl’interessi degli altri: servendo. Il padre serve i figli, il cittadino serve la comunità, il prete serve i fedeli, chi comanda serve chi obbedisce, e così via; e tutti siam serviti da Cristo, che dà la vita per tutti.
da: La società cristiana, Città Nuova, Roma 2010 (1942), pp. 95-101.