Una settimana con Foco

Nell’estate del 1969 abbiamo avuto la gioia di ospitare per una settimana, nel focolare femminile di Zurigo, alla Rebbergstrasse,  Igino Giordani, detto Foco.

Abbiamo vissuto con lui come con un fratello. Chiara si trovava contemporaneamente ad Einsiedeln per lavoro con alcuni primi membri del Movimento. Era previsto che ci fosse anche Foco con loro, ma Chiara decise di non chiamarlo. Cosa per noi incomprensibile. Tuttavia quel periodo vissuto con lui per noi è stata un’esperienza indimenticabile.

Quando lo portavamo in macchina a visitare tipici luoghi della Svizzera per fargli ammirare le bellezze naturali, ci  sembrava di vivere con lui una realtà fuori dall’ordinario. Gioiva per ogni piccola attenzione, ma emanava al contempo tranquillità e serenità tipiche di colui che è unito a Dio e niente distraeva la sua totale fiducia in Chiara.

La sua presenza ci portava a muoverci con profondo rispetto, essendo consapevoli di trovarci con  ad un uomo di grande statura spirituale ed umana, di fonte al quale  ogni particolare, ogni parola o lavoro acquistava senso ed importanza. Anche il suo silenzio era eloquente.

Era schivo quando si esaltavano le sue doti o virtù. Il fatto che Chiara l’aveva allontanato seppur temporaneamente da sé, dal gruppo dei suoi più stretti collaboratori, era per noi e certamente anche per lui incomprensibile. Ogni qualvolta qualcuno accennava a questa situazione, con disarmante naturalezza rispondeva che Chiara aveva deciso così  e non aggiungeva altro e… “meditava tutto nel suo cuore”. Ciò ci spingeva a vivere nel soprannaturale ed a muoverci con delicatezza. Lui partecipava alla nostra vita di focolare come un “popo” facendosi uno con noi, che certamente eravamo piccole, ma ci faceva sentire a nostro agio, vedendoci nel nostro dover essere. Siamo grate a Dio d’averci dato la possibilità di conoscere questo gigante d’umiltà, capace di rendere grande ogni persona che gli passava accanto, dimentico di se stesso.

Clara Squarzon