Perché queste due voci non gridino nel deserto: i cristiani possono andare in guerra?

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Così titolava il giornale “Il Campanone”, settimanale politico bergamasco, del 22 ottobre 1950. Le due voci che gridano nel deserto sono quelle di Igino Giordani e di don Primo Mazzolari. Riportiamo stralci dell’interessantissimo articolo di fondo della pagina e per intero l’articolo di Lorenzo Bonfanti, profondamente toccato dall’incontro avuto con Giordani.

Il tremendo interrogativo posto per primo dall’On. Giordani e da don Mazzolari rappresenta il dramma di tutta la nostra generazione. Di fronte ad esso non si può fare la politica dello struzzo. Non cominciate col chiamare ingenua questa domanda. Se ormai non respirassimo tutti quell’aria “bellica”, il punto interrogativo doveva senz’altro sparire cosicché l’articolo meglio s’intitolerebbe: “I cristiani non possono andare in guerra”.

Questo è il senso delle recenti proposte di un deputato e di un prete.

Cominciò l’on. Igino Giordani sul suo settimanale “La via”, circa due mesi fa, sollecitando il ministro Gonella “a prendere l’iniziativa di un movimento di partiti cristiani europei per il disarmo generale collettivo e per imporre la premessa capitale del loro impegno politico morale. Ora ogni spirito illuminato deve partire dalla constatazione da cui anche papa Pio XII è partito: che la guerra oggi è null’altro che rovina e deve argomentarne che, perciò, a tutti i costi, alla guerra non ci si deve arrivare. Una politica razionale – a a più forte ragione, se cristiana, (che vuol dire razionale secondo la ragione umana e secondo la Ragione divina) – deve radunare tutte le energie, non a metter su divisioni che serviranno solo a richiamar la guerra, ma a provocare il disarmo delle divisioni che giàà esistono, dovunque esse esistano”.  (…) Ma l’on. Gonella non rispose. Eppure la proposta di Giordani aveva fatto breccia nell’animo di molti.  Soprattutto don Mazzolari trovò in esse la conferma della sua mai smentita “ fame e sete di giustizia”. (…)

In sostanza l’on. Giordani si chiede: “Invece di spendere anche noi tante energie e tanti miliardi per la guerra, non si potrebbe esaminare un’altra via, non ci si potrebbe magari spendere sino al sacrificio estremo per iniziative di pace?”.

Questo in sintesi sarà il senso di un prossimo discorso che pronuncerà alla Camera proprio a commento dei 50 miliardi di prossimo stanziamento per il riarmo. E’ la richiesta di un’anima che vuole applicare alla lettera il Vangelo.

clicca qui per scaricare il testo dell’articolo di Lorenzo Bonfanti: “Ha negli occhi d’angelo la vocazione del martire”.

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Pubblicato il: 03/09/2014Categorie: Dicono di Lui

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