La Società Cristiana a Bari
Il 5 marzo scorso, presso la libreria Gagliano in viale della Repubblica 74 a Bari, è stato presentato il volume di Igino Giordani «La Società Cristiana». Ringraziamo Domi Calabrese e Pina Marmo, dell’Associazione Igino Giordani di Bari, che ci hanno inviato il resoconto di quella giornata:
“Il 5 marzo è una festa tibetana importante: è l’inizio del nuovo anno! Tutto quello che si fa e si sente si moltiplica centomila volte nel tempo” – Con questo augurio bellissimo di Lucetta Caradonna, ci siamo incamminate verso la sala d’aste attigua alla libreria Gagliano, in viale Unità d’Italia, importante arteria della città. Da tempo a Bari non pioveva così tanto, i parcheggi introvabili, ma per nessuna ragione al mondo saremmo venuti meno all’invito dell’Archeoclub di Bari di presentare un libro di Igino Giordani.
La bella sala ci è apparsa subito uno scrigno, non ci era ancora capitato di essere invitati in un posto dove l’Arte faceva da padrona: alle pareti quadri bellissimi e bronzetti e sculture di grandi artisti pugliesi e non. Tanto colore in una serata così piovosa ci ha subito riscaldato il cuore e la mente. Quasi magicamente la sala si è riempita (circa una sessantina di persone). Il dottor Greco, presidente dell’Archeoclub, ha presentato la serata; a Domi Calabrese il compito di tratteggiare la figura e le opere di igino Giordani; al professor Leo Lestingi quello di presentare “La società cristiana”; a Pina Marmo il compito di moderatrice.
Pina Marmo ha presentato un video realizzato per l’occasione con brani e pensieri del nostro Autore, intervallati da belle immagini, con sottofondo musicale di Giovanni Allevi al pianoforte. Il pubblico è parso attento e partecipe; centrale l’intervento del professor Lestingi: “Le dittature scompariranno, imploderanno per autoconsuzione perché non hanno avuto a cuore l’uomo. Igino Giordani non vuole una società cristiana di nome, ma prende sul serio le esigenze sociali del cristianesimo”. Ha parlato di tante personalità influenzate da Giordani ( “le idee ricostruttive” di De Gasperi, “la vera vita” di Sturzo) e si è soffermato sulla sua idea “sinfonica” della Chiesa: “è la personalità che riesce a saldarsi con le nuove generazioni, con umiltà, senza mettere avanti diritti di progenitura, superando il problema della “cesura” tra le generazioni senza alcuna rivendicazione di merito”.
Alla fine dell’incontro, la Segretaria dell’Archeoclub ci ha comunicato che la loro Onlus è disponibile ad accettare altre nostre proposte culturali. Ma forse il commento che ci ha fatto più piacere è stato quello di un amico: “Dopo tante tristezze, finalmente una cosa bella”. Abbiamo sentito forte in quel momento che Foco è il rompighiaccio verso tutti quegli ambienti e realtà che altrimenti non potremmo raggiungere e
che la sua stessa vita e figura apre il dialogo con le nuove generazioni; per questo ripetere l’esperienza del 5 marzo in altre città, come propone Pina Marmo, ha un senso nella misura in cui riusciremo nel nostro piccolo ad incoraggiare politici dei vari schieramenti a vivere l’esperienza dei “bergamaschi”, a stare insieme cioè lasciandosi riscaldare dall’ideale dell’Unità.