Igino Giordani, Maria Gabriella della Trappa e la settimana per l’unità dei cristiani (quarta parte)

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Suor Maria Gabriella dell’unità e il Movimento dei Focolari

Vi proponiamo uno scritto di Gabriella Fallacara, esperta di ecumenismo, per molti anni responsabile della Segreteria per l’unità dei cristiani del Movimento dei Focolari e testimone diretta della vicinanza di Giordani alla giovane trappista, il cui esempio colpì profondamente anche Chiara Lubich.

Chiara Lubich, nel 1980, iniziando tutto il Movimento al santo viaggio, portò proprio l’esempio di suor Maria Gabriella che in poco tempo era riuscita a trasformare il suo carattere ponendosi sulla strada della santità.

Quando, il 20 novembre 1982, mi trovai con Enzo Fondi (medico e focolarino) alla riesumazione del corpo di suor Maria Gabriella dell’unità delle Trappiste di Vitorchiano, mandati da Chiara Lubich che era stata richiesta di ciò, vissi un momento di grande intensità.

Le ossa minute, la testa aggraziata di questa creatura sarda testimoniavano in modo profetico l’ansia per l’unità. Quest’ansia, a lei e alle altre suore del convento, l’aveva messa in cuore la superiora. Sr. Maria Giovanna Dore ne scriverà la vita di cui Foco scrisse la prefazione.

Il racconto di Foco, già citato, descrive il suo venire a Grottaferrata con padre Mondrone. Cercò in mezzo al fango il monastero di lei. Ne ricevette un’impressione forte: ecco nella nudità cos’è una Trappa cistercense: «Da un usciolo campestre siamo entrati in un vialetto, che rasenta una sorta di casa colo­nica; e da presso una finestra bassa, chiusa da una griglia, siamo stati salutati da una voce femminile che ci ha detto: – Sia lodato Gesù Cristo. – Sempre sia lodato.

Siamo nella casa del Signore, dunque; sotto la grondaia del tetto di Gesù.

Fa freddo e la pioggia percuote in faccia e infradicia i piedi; ma quel saluto, di colpo, ci distacca dal grigiore».

Una giovane che veniva dalla Sardegna e che scriveva alla mamma che a Grottaferrata la terra era fertile, ricca, le verdure erano carnose e i carciofi grandi. La cittadina non era certo quella di oggi. Foco testimoniò nella causa di beatificazione di aver trovato in quel monastero il profumo delle virtù di suor Maria Gabriella dell’unità. Questo lo colpì come di una santa dell’unità.

Aveva offerto la vita per l’unità delle Chiese e morì a 25 anni. Che fosse esistita quest’ansia di donazione per l’unità in un monastero così in anteprima, era un fatto importante.

Per anni quando a mezzogiorno al Centro “Uno” (Segreteria per l’unità dei cristiani del Movimento dei Focolari) pregavamo insieme all’Angelus, FocoCentro Uno aggiungeva sempre una preghiera per suor Maria Gabriella,che amava molto.

In tutto questo si può vedere un legame che ha unito la vita di suor Maria Gabriella al Movimento.

Gabri Fallacara


 

 

 

Pubblicato il: 22/01/2015Categorie: Giordani scrittoretag =

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