Foco “vede” Chiara
La partenza per il Cielo di Chiara Lubich ha avuto echi straordinari, rimbalzando da una parte all’altra del globo, fra le reti e le principali agenzie d’informazione.
Fra gli argomenti, il profilo della santità moderna di Chiara è stato fra i più trattati. Assumendo come nostra questa immagine che ha solcato il fiume d’informazioni, amiamo oggi pensare la grande festa che Chiara e Igino stanno facendo in Cielo.
Riportiamo di seguito una poesia che Igino scrisse dopo aver conosciuto Chiara.
Chiara: ed il cuore ci sobbalza in seno.
Chiara: ed il cielo tutto ride lieto.
Dietro il tuo nome, ratto arcobaleno
s’incurva a terra, ardendo, il Paracleto.O giovinetta, che al Signor le porte
disserri lieve con le dita bianche,
di terra ecco ci levi membra morte
e ci ravvivi creature stanche.Spersa la colpa, doni ai cuori un volo,
li trai con forza ad unità con Dio,
quel Dio che vive, tuo Ideale, solo.Tu ci rilevi col divino afflato,
tu persa al mondo per totale oblio,
tu sposa avvinta a un Dio Abbandonato.Tu sposa al Cristo in croce Abbandonato
superi i solchi delle ree fratture,
vergine guida, mentre il delicato
tuo tratto rende le anime più pure.Tu copia di Maria figli ricrei,
li fai Gesù per ridonarli al Padre,
fusi in un corpo mistico ove sei
maestra giovinetta, vergin madre.Noi quanti t’incontrammo in te la via
trovammo per raggiunger il Signore,
te figlia nata da Gesù e Maria.Clarificati da quel tuo sorriso,
godiamo persi in te il divino Amore,
o porta spalancata al Paradiso.
Igino Giordani (estate 1950)