L’unità dell’Europa assicura la pace al mondo. L’insegnamento di Igino Giordani
FONTE: CITTÀ NUOVA
«O l’Europa s’unisce o l’Europa perisce». Dalla proposta nel 1924 degli Stati Uniti d’Europa alla convinzione della pace fra i popoli come un processo inarrestabile nonostante tutte le contraddizioni del tempo attuale.
Le parole di papa Francesco all’Udienza generale di mercoledì 20 marzo mi hanno colpito con forza: «La persona prudente sa custodire la memoria del passato, non perché ha paura del futuro, ma perché sa che la tradizione è un patrimonio di saggezza. La vita è fatta di un continuo sovrapporsi di cose antiche e cose nuove, e non fa bene pensare sempre che il mondo cominci da noi, che i problemi dobbiamo affrontarli partendo da zero».
Oggi, proprio oggi che ci poniamo tanti interrogativi sull’Europa, nell’avvicinarsi a grandi passi delle elezioni, mi è sembrato doveroso interpellare una figura di spicco del ‘900, che ha vissuto in prima linea le battaglie sociali e culturali del suo tempo e si è pronunciato con vigore anche riguardo all’Europa: Igino Giordani (Tivoli, Roma 1894 – Rocca di Papa, Roma 1980).
Tenace difensore della pace, baluardo della democrazia mentre dilaga il fascismo, laico, cattolico impegnato, prevede e sogna il nuovo ruolo che i laici assumeranno nella Chiesa. Aderisce con entusiasmo e con coraggio, andando controcorrente, al neonato Movimento dei Focolari. Scrittore, giornalista, politico (deputato dell’Assemblea costituente della Repubblica italiana, parlamentare fino al 1953), ecumenista e patrologo, cofondatore del Movimento dei Focolari, è una personalità poliedrica, che apre prospettive profetiche a livello culturale, politico, ecclesiale, sociale.
Il pensiero di Giordani nella prospettiva dell’Europa si snoda su alcune tappe fondamentali.
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