Inizio della causa

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Tivoli, 2000: l’inizio

Il vescovo di Tivoli Mons. Pietro Garlato,  venuto a conoscenza della figura eccellente del concittadino della sua Diocesi, Igino Giordani, scrisse nel 2000 una lettera alla  fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich,  chiedendo il consenso per avviare il processo di beatificazione: «Nel ventesimo della sua morte vedere introdotta la causa di beatificazione, perché la Chiesa tutta trovi in lui un modello, un testimone del Vangelo, laico fedele e modello di comunione».

Frascati, 6 giugno 2004: l’apertura della causa

Il 6 giugno del 2004, la cattedrale di Frascati era gremita di gente per la apertura ufficiale della causa di beatificazione di Igino Giordani da quel momento “Servo di Dio”.

La Messa presieduta dal vescovo di Frascati, Mons. Giuseppe Matarrese è stata concelebrata da 50 sacerdoti.02_cattedrale-frascati.jpg

Al termine della Messa, Chiara Lubich ha delineato la  figura del Servo di Dio come cristiano, focolarino, confondatore del Movimento e indicandolo in forma ancora più solenne come “l’uomo delle beatitudini”.03_chiara-lubich.jpg

Infine si è costituito il Tribunale ecclesiastico con il giuramento dei componenti: il Vescovo di Frascati, il giudice da lui delegato Mons. Francesco Maria Tasciotti, i 04_tribunale.jpgnotai Francesco Allegrini e Pino Gobbi e il postulatore, l’avvocato rotale Carlo Fusco. E’ stato un evento dove si poteva toccare la fama di santità di Giordani.

Moltissimi media italiani e stranieri hanno illustrato quest’avvenimento.  Particolarmente simpatico il riquadro del settimanale laico «L’espresso» del 10 giugno che lo considera già “giornalista beato” e lo invoca quale protettore della “nostra vituperata categoria: Igino Giordani, proteggici tu!”

Pubblicato il: 30/09/2004Categorie: la causa di canonizzazione

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