Come va la Causa?
Lo abbiamo chiesto a Carlo Fusco, postulatore della causa di beatificazione di Igino, lo scorso 24 novembre. Ecco l’intervista:
Sappiamo che la causa di beatificazione sta procedendo, e gli approfondimenti condotti mettono in rilievo dei tratti della figura di Foco ancora tutti da esplorare. Ce n’è qualcuno che ti ha colpito in modo particolare?
Carlo: sono tantissimi: il suo desiderio di santità innanzitutto, che ha aperto per gli sposati una nuova via nella Chiesa; ma Foco ha vissuto tante dimensioni e tutte in maniera straordinaria.
Ultimamente sono rimasto edificato dalla sua vita in famiglia. Di recente, è uscito il bellissimo libro testimonianza del compianto Sergio Giordani, Caro papà, che offre uno spaccato umano e, al tempo stesso, profondo della vita fra Igino, Mya e tutta la famiglia.
Il 20 settembre scorso ho ascoltato altri due suoi figli, Brando e Bonizza parlare di questo. Ho colto un profilo molto bello della vita spirituale di Foco: per loro era semplicemente uno che andava a messa tutti i giorni e che viveva con estrema coerenza la fede cristiana. Le vette della sua contemplazione si concretizzavano nella serena coerenza quotidiana. Brando – riecheggiando una valutazione di Sergio – ha confessato che solo dopo la morte di Igino gli si sono spalancati gli abissi della grandissima anima del padre.
Da questo dobbiamo concludere che Foco ha vissuto con equilibrio la scelta di seguire Dio, valorizzando l’amore sponsale e paterno.
Una bella impresa!
Carlo: è quanto i genitori cristiani sono chiamati a fare sempre. Anche in questo Igino ha tracciato una strada che, dopo di lui, tante famiglie del Movimento dei Focolari hanno seguito.