Cinquant’anni fa, il Concilio
Il Concilio Vaticano II
atto d’amore verso Dio, verso la Chiesa, verso l’umanità
Il Concilio
Dall’eco del Concilio si sente come la Chiesa stia divenendo interesse universale, bene dell’umanità.
Perciò all’evento del Concilio i maggiori teologi protestanti viventi hanno attribuito i caratteri dello Spirito Santo.
Mai assemblea più numerosa operò riforme più vitali, nella più grande libertà e carità, con studio e con visione profetica.Alcuni hanno scritto che il cattolicesimo ha fatto più strada in avanti in questi ultimi tre anni che nei precedenti tre secoli, rivelando una giovinezza, una energia, una libertà che i più non s’aspettavano.
Davvero Cielo e Terra si sono rincontrati in un dialogo da cui non potrà non derivare una corrente di spiritualità nuova, di sacralizzazione dell’impresa umana, di dignità della persona.
In questa ricomposizione dottrinale delle strutture che fanno l’ordine voluto da Dio nel mondo, prende il suo posto anche Maria.
I.Giordani in: «Città Nuova», 25/02/1964, pag.2.
Il Concilio Vaticano II, l’evento più grande dei tempi moderni, si chiude come s’era aperto, col suggello di Maria, la Madre della Chiesa.
Se le persone responsabili considereranno la data dell’8 dicembre 1965 non soltanto come una conclusione, ma anche come un inizio – l’inizio di realizzazioni – allora si avrà ragione di spartire la storia della Chiesa e della civiltà – ormai in via di ricongiunzione – in due branche: quella di prima o quella di dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II.
I.Giordani in: «Città Nuova», 25/12/1965, pag.36-37.