Echi del 27 settembre 2009
Migliaia di persone hanno partecipato a questo appuntamento storico: dalla sala di Rocca di Papa gremita di parenti, personalità civili e religiose, rappresentanti di tutta la famiglia focolarina dei 5 continenti e dalla sala collegati da Castelgandolfo, Loppiano, Montet e le numerose persone dal collegamento Internet. Continuano ad arrivare gli echi straordinari, profondi e toccanti…
«Per me è l’esempio del perfetto laico. È molto importante perché è un esempio da emulare, per la sua unione con Dio. Mi dà coraggio e dà senso alla mia vocazione. È una persona ‘tutto tondo’. La parola detta dal giudice “incredibile”, penso riassume tutto». (V. di Rocca di Papa)
«È il modello del focolarino sposato. È la scintilla che ha infiammato i cuori degli sposati a seguire Gesù. Rivivendo Foco devo amare per primo. Foco è un icona della Chiesa e del mondo per le coppie e le famiglie». (un focolarino sposato congolese)
«Il nostro bambino Luca, lo chiamiamo “Giordanino”, con la speranza che diventi, almeno un pò come il bisnonno». (una coppia di nipoti)
«Giordani una persona forte e decisa, un credo coerente sopra ogni cosa, ha lavorato in settori dove lasciarsi trascinare dalla corrente poteva avvenire in qualsiasi istante … vorrei lavorare nel giornalismo e sto facendo la mia tesi su di lui: ho potuto capire come si possa fare la volontà di Dio in qualsiasi campo… lo sento più vicino che mai». (G. C. un giovane italiano)
«A me, al di là della mole di documenti, ha colpito questa santità di un uomo così grande culturalmente, sì, ma che ha accolto Chiara e che ha vissuto la straordinarietà dell’ordinario. Un santo straordinario perché ha portato la vita nell’ordinario. Questo vale». (Sacerdote della Svizzera)
«Mi colpiva la sua purezza e il fatto che al tempo stesso voleva cambiare le cose, il mondo…per noi giovani è un punto fisso, devo camminare con Lui… » (un giovane brasiliano)
«Ho avuto da Foco la formazione umana che non avevo – sapevo latino, greco, matematica e tante belle cose – ma non avevo una mentalità cristiana e lui me l’ha donata senza pretesa di fare una formazione, era come un padre con la figlia: Lui ha inciso moltissimo nella mia vita… È un santo in Paradiso, io tutte le mattine faccio il Patto con Chiara, con Foco». (G. D. P.)
«Abbiamo assistito ad un vero processo di grazia fin dai primi momenti. Ma lo spirito che aleggiava era così alto che la sala dell’Auditorium è diventata subito aula sacra, casa di Dio. Sembrava che il soffio dello Spirito investisse tutti noi presenti… tutto appariva sostanziato dalla claritas. Processo di santità e di grazia con invito e chiamata alla santità per tutti i presenti insieme e collettivamente». (E. P. di Loppiano)
«Ho letto tanti scritti di Foco, Diario di Foco è il libro più bello che io abbia mai letto, letto in un momento particolare e sono rimasta a lui legata… Oggi volevo essere qui, perché inizia un cammino speciale per lui e sento che Foco mi dice: “vai avanti”». (G. F. un’impiegata)
«Ho fatto la tesi sui fondamenti della libertà nel pensiero politico di Giordani, così ho scoperto un uomo libero in un periodo in cui non c’era libertà e la libertà non aveva più valore e significato. Per questo Giordani è un modello attualissimo, perché anche oggi la libertà è messa in discussione… La giornata di oggi è molto significativa perché di solito, la santità non viene attribuita a persone che lavorano in questo campo, a persone che sono particolarmente studiose o intellettuali dove la santità sembra una cosa da sacrestia, invece per lui era una cosa che si doveva costruire nelle strade del mondo». (M. di Palermo)
«Non avrei mai immaginato che un santo mi portasse all’altare… Ora Foco chiede a me di farmi santa, di santificare non solo me, ma la coppia, tutta la famiglia». (M.G. di Loppiano)
«Mi ha colpito questa santità di una persona vicina a noi, anche se non ho conosciuto Foco personalmente; lo conosco per quanto lo viviamo, imitiamo. Quante volte il “morire” di Foco mi aiuta anche oggi… mi fa scorgere la possibilità di vedere la santità di ognuno di noi che si conquista non con la straordinarietà, ma con la vita di tutti i giorni». (J. di Montet)
«Non sembrava neppure di essere collegati via video… sembrava proprio di essere lì, e che Cielo e terra fossero un’unica realtà». (un giovane)
«Sono qui per dare il mio grazie a Foco, perché ho deciso di rispondere alla chiamata di Dio dopo essere stata aggiornata sul suo passaggio in Cielo nel 1980. Ben cosciente dei miei limiti, Foco mi ha dato la forza di dire il mio “Sì”: sono andata in cappella e l’ho fatto. Da questo momento sono passati tanti anni e devo a lui tutta la mia gratitudine». (F. C.)
«Non dimenticherò mai quel 19 marzo 2007 quando, sono andata a dare una mano all’incontro delle Associazioni Igino Giordani: sono stata capovolta dalla persona di Foco. L’incontro più profondo con lui mi ha fatto credere di più che potevo vivere per la santificazione degli altri e anche per la mia. Oggi sono alla scuola delle focolarine a Loppiano e ringrazio profondamente Foco perché mi ha portato a Chiara e a Dio, contribuendo così a farmi capire il Suo disegno su di me». (N. D. di Loppiano)
«Vedo i miei due bambini, due miracoli davvero. Durante la cerimonia ricordavo quelle giornate di dicembre 2004: eravamo nei giorni precedenti l’Immacolata…, se devo stare alla scienza, non posso provare che quello fu un fatto miracoloso, ma dentro di me so che senza l’aiuto di Igino, la Madonna non avrebbe udito la mia preghiera… avevo bisogno di una persona che avesse una voce forte, perché forte in vita è stata la sua fede. Non so quanto possa essere utile la mia storia alla causa di beatificazione ma, so che Igino per me è un punto di riferimento in Paradiso ed a lui mi rivolgo nelle difficoltà certa che mi ascolti e che preghi per me, per la mia famiglia». (S. C. di Milano)
«Sono venuti da Teramo per la cerimonia… davvero commosso. Avevo un cancro, i medici mi hanno detto che non c’era più speranza, mi hanno mandato a casa per morire. Mia moglie, non si è rassegnata, insieme alle persone del Movimento ha chiesto a Foco la mia guarigione. Da 6 anni sono completamente guarito. Abbiamo avuto questo miracolo! Devo la mia vita a Foco, posso dire che Foco è la mia vita!». (C. D. M. di Teramo)