Sassari no Slot
Già dalla fine dello scorso anno i giovani del Movimento dei Focolari ci avevano proposto l’idea di fare un’azione per sensibilizzare la cittadinanza di Sassari sugli aspetti negativi del gioco d’azzardo sempre più diffuso nelle sue varie tipologie (Slot machines, Gratta e vinci, Sale Bingo, Lotto etc..)
Abbiamo accolto la loro idea ritenendola valida e con loro abbiamo proposto ad altri gruppi e associazioni, se disponibili a fare rete su questa problematica, di avviare un’azione comune, programmando uno SLOTMOB cittadino. Hanno aderito 14 tra gruppi e associazioni (tra le quali Caritas, CSI, Scout, Associazione Berlinguer, Associazione Genitori, Dopolavoro Ferroviario), che si sono incontrati anche su Facebook, creando un gruppo nominato “Sassari No slot”, che in pochi giorni ha raggiunto l’adesione di 1500 partecipanti.
Abbiamo iniziato quindi una serie di incontri organizzativi, di formazione in collaborazione con il SerD, per formarci un poco di più sugli aspetti più tecnici del problema.
Siamo poi passati alla fase operativa; come gruppo “Sassari no slot” abbiamo individuato una prima possibilità di concretizzare l’impegno con uno slotmob in un locale il cui giovane proprietario ha deciso di rimuovere le slot machines e sostituirle con una libreria.
Nel corso della manifestazione che ha “invaso” il locale e la piazza antistante, è stata consegnata al gestore anche una targa di riconoscimento per il suo impegno.
È stato dato risalto nei media locali ed è intervenuto anche il sindaco.
Gli incontri del gruppo “Sassari no slot” sono proseguiti, con l’intervento anche di alcuni politici, sia a livello comunale che in regione, per attuare le normative di contrasto alle ludopatie, già presenti ma ignorate.
Per dare un contributo personale a questa mobilitazione come Associazione IG, il 25 aprile abbiamo organizzato un convegno sul tema legato agli aspetti normativi e di contrasto alle ludopatie, con particolare attenzione alla situazione locale.
Sono intervenuti Vittorio Pelligra, docente della facoltà di Economia dell’Università di Cagliari, Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova, membri del movimento Slotmob nazionale, alcuni sindaci e politici locali, lo spicologo del SerD,dr. Gregorio Salis.
L’incontro ha focalizzato ancora di più l’attenzione su un tema così scottante: c’è stata grande partecipazione del pubblico, che ha potuto porre domande a esperti e amministratori sulla grave situazione locale legata alla propagazione del gioco d’azzardo e ai possibili metodi di arginare la diffusione di apparecchi e sale slot.
Anche in seguito al convegno, il gruppo “Sassari no Slot” si è proposto di fare pressione sulle autorità locali per dare attuazione a norme efficaci in grado di arginare il fenomeno, per passare “dalle parole ai fatti”.
Il giorno 7 maggio, in occasione della giornata nazionale, anche a Sassari come in altre città d’Italia, è stato realizzato uno Slotmob. Si è scelto di fare un corteo che si è snodato per le vie del centro cittadino, facendo tappa in quei locali “slot-free”, privi cioè di slot-machines.
Sono state donate delle targhe adesive a 7 locali, premiando la loro scelta di rimuovere le slot machines e promuovendo il loro impegno a favore della collettività. È stato un momento in cui anche la cittadinanza ha manifestato adesione e solidarietà all’iniziativa; sono intervenute delle scolaresche che hanno realizzato il manifesto della manifestazione, lasciando l’impronta delle loro mani come segno dell’impegno personale.
Attualmente stiamo programmando un incontro con il sindaco per dare concretezza al documento di programma che gli abbiamo presentato
Alla fine dell’anno, su richiesta dell’associazione “Il sestante” c’è stata la presentazione del romanzo “I ricordi non bussano”, un’opera scritta a più mani, presentataci dal giornalista Giovanni Gelsomino; il romanzo è il frutto del corso di scrittura creativa che lo stesso Gelsomino ha svolto con la popolazione del carcere di Nuchis, presso Tempio Pausania. Per questo la copertina riporta come autori NUCHIS AS3, dove “AS” sta per “Alta sicurezza”.
La presentazione, svolta nel salone di una parrocchia cittadina il 16 giugno, è stata un mezzo per squarciare il velo di mistero che nasconde la vita del carcere, e sue regole, i suoi ritmi e farci sentire l’umanità profonda anche di una categoria così “periferica”, e spesso nascosta come sono i carcerati; tramite gli aneddoti a volte persino spiritosi e le vicende toccanti e commoventi di queste persone il pubblico che ha seguito la presentazione del libro ha potuto fare un tuffo all’interno di vite toccate dal male, dal dolore nelle quali però non manca mai la speranza: di un ricongiungimento, di uno sconto di pena, di un incontro..
Tutte queste storie si trovano in certo modo anche nel romanzo, che pure racconta una storia d’amore, che non ha proprio a che fare con la vita carceraria.