L’uomo delle beatitudini
Il 18 aprile 1980 Igino Giordani conclude il suo viaggio terreno a Rocca di Papa. Chiara e quanti gli sono stati vicini negli ultimi trent’anni, lo indicano come “l’uomo delle beatitudini”. Riportiamo le parole di Chiara Lubich pronunciate a Tivoli il 28 settembre 1984 in occasione del conferimento del Premio Igino Giordani:
«Qualcuno ha detto che se su tutti i punti della terra il Vangelo scomparisse, il cristiano dovrebbe essere tale che chi lo vede vivere potrebbe riscrivere il Vangelo. Ebbene Giordani è stato uno di questi cristiani. Quand’egli se ne partì da questa vita, il giorno che ci vide tutti raccolti attorno a lui per l’ultimo saluto – vennero migliaia di persone da ogni parte del mondo – nella Messa venne letta quella tipica pagina del Vangelo che sono le beatitudini. Ebbene: quanti lo avevano conosciuto a fondo erano concordi nel constatare e nell’affermare che egli le aveva vissute tutte.
[…] Giordani é stato uno dei più grandi doni che il Cielo ha fatto al Movimento dei Focolari. Egli ha prodigato gran parte della sua esistenza a questa nuova realtà della Chiesa cha ha anche un altro nome: Opera di Maria. Di Maria: perché a noi tutti sembra che qui, come in altri tempi e in altri luoghi della terra, sia soprattutto Maria, la Vergine, la Madre della Chiesa e dell’umanità, all’opera. E a noi pare che Maria, di cui lui era innamorato, lo abbia premiato facendone un suo eletto, anzi trasportandolo quasi nella sfera dei mistici».