Corrado Betti nel ricordo di Alberto Lo Presti
Nel luglio 2009, Corrado fondò l’Associazione Igino Giordani di Roma. A dire il vero, erano già da un po’ di anni che le sue iniziative, tanto audaci quanto saldamente ancorate nella spiritualità dei focolari, si confrontavano con Foco. In particolare, intuiva l’originalità del percorso tracciato da Igino Giordani nell’attuare il messaggio di Chiara.
Corrado sentiva nell’animo di voler raggiungere tutti, di realizzare un dialogo a tutto campo, evitando quei rallentamenti frutto degli schemi artificiali che spesso ci costruiamo. E si affidò a Foco: non poteva essere altrimenti, giacché Corrado l’aveva conosciuto, frequentato, stimato.
Intanto, ricordiamo che al matrimonio, lui e Rosanna ebbero Foco come testimone di nozze. Poi, Corrado amava raccontare le sue visite alla casa di Foco e della moglie Mya, un po’ per qualche incombenza tipografica relativa al suo lavoro, un po’ per il desiderio di passare un po’ di tempo con Foco.
Così, quando volle dedicarsi di più alla sua amata città di Roma, fondò l’Associazione Igino Giordani. Non fu un’iniziativa solitaria. Difatti, Corrado aveva una naturale propensione alla condivisione, per cui mise giù il progetto in unità col Movimento dei Focolari, e pure in sintonia con tanti amici che lo stimavano e lo seguivano: professori universitari, politici, professionisti, giovani… Ci teneva che si riconoscesse il carattere laico della sua iniziativa, anzi rivendicava una laicità tutta protesa all’umanità, così come Foco indicò con la sua vita, con la sua santità.
I suoi progetti ebbero tutti una vasta eco: dalla formazione civile dei giovani agli incontri con personalità dell’Islam, dall’ecumenismo alla coltivazione della passione per la lirica, dalla presentazione dei volumi di Giordani alla riflessione sistematica sui valori della Costituzione italiana, Corrado mise tutta la sua energia nell’Associazione. Negli ultimi tre anni, accompagnò il lavoro del Centro Igino Giordani con contributi personali ed esperienze. Si sentiva integrato nella vita del Centro Igino Giordani e sentiva questo il coronamento della sua esistenza, spesa in donazione all’Opera e a Dio.
Alberto Lo Presti