Chiara Lubich – Chiara d’Assisi santità al femminile
È da poco uscito il libro “Chiara Lubich e Chiara d’Assisi. Una scia di luce” scritto da Sabina Caligiani (Ed. Messaggero di Padova, 2024). Un volume che raccoglie gli insegnamenti, i carismi e le opere delle due donne, raccontate attraverso altre donne che ne condividono gli ideali. Tra queste la badessa del monastero delle Clarisse di Roma, madre Elena Francesca Beccaria, la presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram e una compagna di Chiara Lubich che l’ha seguita fin dagli anni Cinquanta, Caterina Ruggiu.
Nella presentazione fatta il 10 novembre nel Monastero Santa Chiara a Roma, presente l’autrice, è intervenuto anche Mario Bruno, coordinatore del Movimento Umanità Nuova dei Focolari, il quale ha messo in particolare rilievo il rapporto tra Chiara Lubich e Igino Giordani: «Sabina Caligiani ha detto tra l’altro – in questo suo lavoro prosegue il percorso al femminile, inaugurato col precedente suo libro “La voce delle donne” in cui dà spazio alla pluralità delle voci femminili nel cuore della Chiesa di oggi. Il filo d’oro che avvolge sette secoli, tra Chiara d’Assisi e Chiara Lubich, è evidente. Così come è evidente il genio femminile, autenticamente mariano, che accomuna le due Chiare. Due rivoluzionarie dell’amore. Chiara Lubich, in particolare, dice l’autrice del libro, ha da sempre una spiccata attitudine al sociale. L’incontro con Igino Giordani nel 1948, a Montecitorio, sarà per Chiara una decisa apertura all’umanità. È proprio Giordani, dice Angela Ales Bello nella prefazione, ad aprire la strada ai laici, e Chiara Lubich è legata a Giordani come Chiara d’Assisi è legata al poverello d’Assisi, che è stato per lei esempio da seguire. Un libro che descrive la nascita del Movimento fin dalla prima comunità di Trento, i risvolti sociali e politici, la nascita e lo sviluppo dell’economia di comunione. La politica per Chiara è vivere un amore più grande, l’amore degli amori, in cui anche i politici possono vivere la fraternità ed incarnare i valori profondi dell’uomo, la fraternità innanzitutto, prima di distinguersi nei partiti. La vita del Vangelo può dunque essere vissuta anche nei parlamenti e scatena così una rivoluzione sociale, a condizione che – come scriveva Giordani – non si lasci l’essere cristiani nell’appendiabiti di Montecitorio».