La luce di un ricordo
Recentemente, in occasione dell’anniversario della partenza per il Cielo di Igino Giordani, Roberto Paoloni ha avvertito nell’anima l’esigenza di mettere per iscritto alcune piccole testimonianze degli incontri avvenuti con Lui negli anni 1970-1977.
In quegli anni ero un ragazzetto che frequentava le medie e poi il liceo; ero inserito nel Movimento Gen nato da pochi anni, e partecipavo con entusiasmo ai suoi congressi che si tenevano presso l’attuale Centro del Movimento dei Focolari. Foco veniva spesso a parlarci, […] egli era per me un personaggio straordinario […]
Avvenne poi un fatidico giorno, presumo fosse l’inizio dell’estate del ’77 o giù di lì, nel quale non fu disponibile l’accompagnatore abituale di Foco. Fu contattato mio padre, autista di taxi, […] ma non ricordo perché, anche mio padre non poteva svolgere questo servizio, e quindi propose me, gagliardo neo patentato ma guidatore già da alcuni anni (avevo imparato a guidare da papà all’età di quindici anni) […]
Il primo episodio divertente della giornata accadde sul Raccordo Anulare all’altezza dello svincolo della via Nomentana. Invece di prendere la direzione per Roma andai in senso opposto. Foco molto delicatamente incominciò a chiedermi se ci fosse sufficiente carburante nel serbatoio della macchina, e poco dopo con il suo proverbiale senso umoristico, mi disse: “Che bravo il Comune di Roma che ha cominciato a sfoltire tutti quei palazzi, ora si può vedere la campagna!”. Al che capii che avevo sbagliato strada e feci l’inversione in direzione Roma […]
Ho ancora in cuore questo bellissimo ed indimenticabile ricordo di quella giornata trascorsa assieme a Foco, e questa sensazione si rinnova sempre, una sensazione di pace, di gioia, di allegria. La sua figura esile eppure forte per la sua dolcezza mi è rimasta profondamente impressa: ho avuto vicino un uomo simile ad un angelo ma in carne ed ossa; un uomo avanti negli anni ma che era un bambino, un grande personaggio che si era fatto piccolo e che ti lasciava però un sapore di sacro […]
Il testo completo della testimonianza di Roberto è disponibile qui.
