Giordani e la pace che unisce

Diversi sono stati gli articoli apparsi sul sito www.focolare.org dedicati a Igino Giordani e la pace [1]. Varie testate giornalistiche li hanno ripresi, tra cui “Città Nuova”.

In particolare, il 26 giugno scorso l’“Agenzia SIR” ha pubblicato un pezzo dal titolo: “’Se vuoi la pace, prepara la pace’, la profezia di Igino Giordani”. L’articolo di Elena Merli ci offre una riflessione profonda e attuale:

“Cosa possiamo fare per cambiare il corso della storia, per non cadere nella voragine di cui ci ha parlato papa Leone?” si domanda l’autrice.

E continua: “Vorrei alzare lo sguardo con speranza. Si accende vivissimo nel cuore e nella mente il ricordo di un amico, un maestro, un testimone, che mi accompa-gna da anni negli studi e nella vita, Igino

Giordani”. L’articolo restituisce con efficacia la forza profetica di un uomo capace di unire fede e impegno civile: “La pace si ottiene con la pace: sant’Agostino già dai suoi tempi, nei quali le guerre stavano dissolvendo l’Impero Romano, insegnava ad acquirere vel obtinere pacem pace: a conquistare o a custodire la pace con la pace, non con le armi. Con le armi si ammazza la pace. E Giordani, a cui l’umorismo non è mai mancato, com-menta che il principale argomento a sostegno delle spese di guerra è tratto dalla sapienza pagana: Si vis pacem para bellum (se vuoi la pace, allestisci la guerra). Che è come dire: se vuoi la salute, procurati una polmonite; se vuoi arricchire, dilapida il denaro; se vuoi il bene, opera il male”. Continua a leggere su www. “Agenzia SIR” ;

Vedi anche: “Città Nuova”, https://www.agensir.it/mondo/2025/06/26/se-vuoi-la-pace-prepara-la-pace-la-profezia-di-igino-giordani/“Difesa del popolo online”

 

Per approfondire – “Si vis pacem vive unitatem”

L’editoriale “Se vuoi la pace, vivi per l’unità” di Alberto Lo Presti, nell’attuale scenario polarizzato, rilancia con forza la figura di Igino Giordani, capace di offrire una sintesi alta e non ideologica (vedi sito Movimento Politico per l’Unità).

Giordani non eludeva la complessità del reale.  Per lui, la pace non è solo un obiettivo, ma un metodo: si costruisce attraverso relazioni, linguaggio, istituzioni che mettono al centro la fraternità. L’articolo di Lo Presti atteso, chiarificatore, argomentato sul pensiero di Giordani, diventa una bussola per chi davvero vuole “vivere per l’unità”.

“Giordani – si legge nell’editoriale – si rendeva conto che non bastava affatto proclamarsi attori di pace. Ci voleva una scelta ancora più radicale: l’unità. Ed egli così fece: costruì la pace votandosi all’unità, con iniziative clamorose, per i suoi tempi. Nel clima intossicato da veti, polarizzazioni e perfino scomuniche ecclesiali, Giordani avviò un dialogo con i comunisti, promosse un’Intesa interparlamentare per la pace (un gruppo trasversale in parlamento), sfidò le direttive del suo partito politico (la Democrazia Cristiana) per imbastire processi di convergenza con le forze politiche all’opposizione. L’unità fu il cardine della sua visione del mondo. Essa s’era chiarita e infervorata nell’incontro con Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, avvenuto nel 1948. Era un’ideale di unità che sgorgava direttamente dal Vangelo, che dava senso alla storia umana, che riusciva a mettere insieme l’esigenza di pace e quella di giustizia. Intravide che l’unità era la soluzione ai divisivi pacifismi del suo tempo.

Anche oggi il campo sembra percorso da una linea immaginaria che separa i pacifisti sostenitori del disarmo dai pacifisti sostenitori della deterrenza. Al netto delle disinformazioni e delle manipolazioni, tale divisione è ingiustificata”. E conclude così: La pace è un obiettivo complesso, chi crede di avere la soluzione facile, in tasca, per risolvere tutti i problemi ad essa connessi, s’illude. Una volta che la bussola della propria esistenza è orientata all’unità, non ci sarebbe nulla da temere dalle distinzioni sui modi di concepire e impegnarsi per la pace. Si valorizzerebbero le differenze, si promuoverebbero le iniziative comuni, si potenzierebbe l’azione di contestazione della logica della guerra. Sarebbe una scelta di autentica libertà, che indicherebbe alla cultura contemporanea quale scatto civile dovremmo fare per essere all’altezza delle sfide odierne: si vis pacem vive unitatem.

Link all’articolo: Alberto Lo Presti – “Se vuoi la pace vivi per l’unità” – Sito MPpU-Italia

 

Condividi questa storia, scegli tu dove!