Incontro a S. Macuto
Un brivido ha scosso i 150 presenti convenuti all’appuntamento che il Movimento politico per l’Unità e il Centro Igino Giordani hanno promosso a Roma, il 24 ottobre scorso a Palazzo San Macuto, presso la Biblioteca del Parlamento italiano, ricordando che proprio lì, il 15 dicembre 2000, in condizioni storiche altrettanto difficili, Chiara Lubich aveva lanciato ai parlamentari di ogni schieramento un “Patto di fraternità per l’Italia”, per mettere il bene del paese al di sopra dei beni parziali.
Quest’anno, abbiamo programmato 4 incontri centrati su Igino Giordani, che hanno già avuto il patrocinio del Presidente della Camera. Quando il progetto fu presentato a Chiara, lei ha commentato: «Foco ci ha aperto le porte del Parlamento allora, e continua a farlo pure oggi».
Introducendo il tema: “Le ragioni del dialogo: attualità di Igino Giordani”, Lucia Crepaz ha presentato l’identità del Movimento politico per l’Unità a confronto con le gravi domande della politica oggi. Alberto Lo Presti ha poi introdotto l’avventura umana, politica e spirituale di Foco, testimone sul quale ancorare una “politica casta” in grado di risolvere le contraddizioni di una “politica di casta”.
Coinvolti dal messaggio – che Foco ha rafforzato con la sua stessa voce in video – hanno preso la parola i parlamentari e gli amministratori presenti (v. foto: Silvia Costa, Sandro Bondi, Savino Pezzotta, Teresio Delfino, Letizia De Torre, Giovanni Barbagallo e Sergio Mattarella), ricordando come Foco sia parte della loro storia, incontrato nei libri fondanti la loro vocazione politica o di persona. L’onorevole Castagnetti – che ha definito Igino Giordani un “gigante della politica” – è stato latore del messaggio di Fausto Bertinotti che ha scritto tra il resto: “Il suo impegno fermo e appassionato… rappresenta ancora oggi una testimonianza importante nella promozione dei valori della solidarietà, del dialogo e dell’accoglienza”. L’onorevole Bondi ha sottolineato l’attualità del “coraggio pubblico della sua vocazione cristiana”. I partecipanti, spinti dal suo amore radicale che lo ha fatto fautore di dialogo nel clima dei blocchi ideologici internazionali, si sono impegnati reciprocamente a cercare di superare le lacerazioni presenti nelle aule parlamentari, pur conoscendo le difficoltà “quasi insormontabili”, con lo sguardo alla sfida della fraternità politica proposta da Chiara.