“Se uno vuol seguirmi – ha detto Gesù che rifugge da mezzi termini e sempre esige atti radicali – rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua….” ( Matteo, 16,24 ; 25 ).

Sempre uno spirito d’avventura: gettarsi nell’amore – cioè gettarsi nell’altro (Dio – prossimo) – come in alto mare; perdendosi in esso; ci si perde nell’umano, ci si ritrova nel divino. Ma ci vuole un proposito eroico e una perseveranza sino alla fine: la croce vuol dire sofferenza.

Vuol dire disonore, come per Lui, e condanna, per mano magari di gente che serve Dio, come per Lui, e vuol dire spesso incomprensione, dimenticanza, abbandoni, lutti, miseria…