UN MOMENTO CRUCIALE PER LA STORIA DELL’EUROPA
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- Pubblicato: Lunedì, 08 Aprile 2019 10:24
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Dall'Associazione Igino Giordani di Montecatini un impegno e una proposta
Il passaggio delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del prossimo maggio si compie in una fase della storia del progetto europeo che da più parti viene giudicata cruciale. Dentro l’opinione pubblica domina l’idea che l’attuale configurazione politica dell’Unione Europea viva una crisi terminale rispetto alla quale si delineano atteggiamenti fra loro diversi. Da un lato vengono proposti modelli che tendono a ridurre lo spazio europeo ad un semplice luogo economico, nel quale gli Stati nazionali dovrebbero riacquisire poteri e competenze. È la linea scelta da quelle forze politiche che parlano di un’Europa dei popoli intesa come Europa di nazioni, dove i singoli stati decidono in autonomia sulla politica estera e di sicurezza. Dall’altro lato il fronte “europeista” raccoglie i partiti che fino ad oggi hanno governato il Parlamento europeo. Si tratta di una prospettiva che, pur considerando e rispettando le diversità dei vari popoli dell’Unione, mira ad ampliare la serie di competenze in carico alle Istituzioni comunitarie, soprattutto per quanto riguarda la politica estera e di sicurezza, per rendere l’Europa un soggetto politico più autorevole nello scenario mondiale.
UNA CHIAMATA AI CITTADINI EUROPEI
Gli orizzonti politici che prendono forma sono tanto il segno di una crisi del progetto europeo quanto l’espressione di una incapacità di uscire da schemi culturali che nella loro sostanza restano legati ad un quadro storico ormai tramontato. La crisi che l’Unione attraversa è un’opportunità per ripensare su basi nuove un progetto politico che negli ultimi settant’anni ha garantito pace e sviluppo democratico per un continente segnato per secoli da guerre sanguinose e dalle lacerazioni prodotte dai totalitarismi. Di fronte a questo scenario è urgente una riflessione da parte dei cittadini europei che ancora faticano a sentirsi tali: è solo così che è possibile cogliere l’urgenza di dare un maggior spessore democratico alle istituzioni comunitarie e arrivare ad una democrazia europea che sia sostanziale oltre che istituzionale.